Solidarietà con il cittadino Peruviano picchiato dentro il Consolato
Un cittadino peruviano aggredito da un impiegato dentro gli uffici del Consolato Generale del Perù in Torino.
Per aver osato contestare la qualità dei servizi del consolato del suo paese, il cittadino Marco LOPEZ ha subito, il 14 dicembre scorso, da parte di un funzionario, che risponde al nome di José TORRES, insulti, minacce e numerose percosse che gli hanno occasionato importanti ferite e contusioni al volto di cui porta tuttora le tracce. I fatti sono stati resi pubblici dai membri della comunità peruviana di Torino tramite un testo di protesta distribuito per via telematica e confermati dal Signor Lopez in persona.
La bassa qualità dei servizi del consolato sono state varie volte segnalate dagli utenti. In effetti sulla porta del consolato si può leggere che le iscrizioni per qualsiasi tipo di operazione si effettuano dalle 8.30 alle 9.00 del mattino. Dopo quella “mezz'oretta” non è accettata nessuna nuova iscrizione. Un orario quasi impossibile per chi come è il caso della maggior parte della comunità peruviana fa il lavoro di cura di anziani, persone malate e bambini.
Sembra proprio quella la causa del litigio tra l'utente e il funzionario. Il signor Lopez non avendo l'occasione di venire prima delle nove, per ragioni di lavoro, è arrivato più tardi, avendo anche avvisato telefonicamente prima per spiegare la sua situazione. Poi, avendo trovato l'impiegato solo e senza impegni particolari, avrebbe chiesto che li si faccia il documento richiesto. Davanti al rifiuto dell'impiegato, il cittadino ha protestato e giustamente sollevato il problema della scarsa qualità dei servizi. Questo fu sufficiente per scatenare una serie di insulti, minacce (“Conosco altri che ti vogliono fare questo!”) avrebbe dichiarato l'impiegato (“Conosciuto per la sua prepotenza e intolleranza” aggiunge il comunicato della comunità) mentre somministrava all'utente il “trattamento speciale”. Portato in ospedale da alcuni presenti il signor Lopez si è fatto medicare (3 punti di sutura) e ha avuto una prognosi di 7 giorni di incapacità di lavoro.
Quello che ha spinto la comunità a rendere pubblica la protesta dopo aver tentato la via istituzionale è stata l'accoglienza fredda e l'assenza totale di solidarietà da parte della Console Generale a Torino. Anzi. Secondo il comunicato della comunità peruviana avrebbero anche chiamato le forze dell'ordine, in un primo momento, parlando di atto di terrorismo.
Il collettivo Immigrati auto-organizzati di Torino aggiunge la sua firma a tale protesta, esprime la sua solidarietà a Marco Lopez e condanna fermamente sia l'aggressione stessa che l'attitudine negativa delle autorità consolari peruviane a Torino. Così come da la sua disponibilità a partecipare ad ogni iniziativa di protesta o di azione legale da parte dei cittadini peruviani di Torino.
Questo comunicato sarà inviato alla stampa, alle autorità diplomatiche peruviane in Italia, alla società civile.