IERI ROSARNO, OGGI MIRAFIORI DICIAMO “NO” ALLO SFRUTTAMENTO – VOTA “NO” AL RICATTO
COLLETTIVO IMMIGRATI AUTO-ORGANIZZATI TORINO
IERI ROSARNO, OGGI MIRAFIORI
DICIAMO “NO” ALLO SFRUTTAMENTO – VOTA “NO” AL RICATTO
Noi, lavoratori e cittadini immigrati, da sempre costretti a subire ogni forma di sfruttamento e di ricatto, invitiamo i lavoratori e lavoratrici di Mirafiori a VOTARE NO al Referendum.
Questo “Referendum-ricatto” al quale sono chiamati i lavoratori di Mirafiori vuole cancellare quei pochi diritti rimasti all'operaio: diritto alla malattia, diritto a scioperare e organizzarsi liberamente.
Abbiamo deciso di lanciare questo appello per vari motivi.
Innanzitutto, anche noi siamo lavoratori, QUI E ADESSO. Lavoratori come gli italiani, ma sottomessi a ricatti ancora più grandi. Oltre al posto di lavoro e alla paga... rischiamo anche di perdere il permesso di soggiorno, quindi di essere rimandati in paesi dove non abbiamo più nulla.
Nel 2010, la rivolta dei lavoratori immigrati a Rosarno era soprattutto una reazione a una condizione di schiavitù, nella quale erano costretti dalla mancanza di diritti: salari mediocri, ritmi massacranti, nessuna tutela sanitaria, condizioni di vita pessime, umiliazione e vessazione.
Il governo Berlusconi, la Confindustria, la Fiat e Marchionne ritengono che per competere sul mercato globale, bisogna portare la condizione dei lavoratori di Mirafiori e di tutta Italia al livello di quelli di Rosarno.
Noi crediamo che i diritti della persona umana, immigrato o autoctono, debbano essere rispettati. Crediamo che non si risolvono le crisi cercando di abbassare il livello di diritto e mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri. Così come l'umiliazione e la fragilizzazione dei lavoratori immigrati, voluta dalle varie leggi ingiuste (Bossi-Fini, 2002, e in parte anche Turco-Napolitano,1998) approvate dai vari governi, sono state pensate per abbassare i diritti di tutti, incoraggiando il mercato del lavoro nero e mettendo sul mercato milioni di lavoratori deboli e ricattabili; oggi, la fragilizzazione e il ricatto nei confronti del lavoratore metalmeccanico è un danno anche per noi. Anche per quelli che esercitano altri mestieri. UN DANNO PER TUTTI.
I DIRITTI O SONO DI TUTTI O NON SONO DI NESSUNO!
Noi crediamo che opporsi a questo ricatto sia solo un primo passo. Bisogna investire sul diritto e sul benessere delle persone e non sulla loro schiavizzazione e riduzione a semplice macchina “produttrice-consumatrice”. Usare i fondi dei popoli non per ingrassare le industrie inutili, inquinatrici, dannose e ricattatrici, ma per dare al mondo nuove vie di sviluppo costruite sull'etica e sul rispetto del bene comune.
I lavoratori e le lavoratrici di Mirafiori possono opporsi a questo accordo VOTANDO “NO” AL REFERENDUM-RICATTO.
DIRE “NO” ALL'UMILIAZIONE, NO ALLA SCHIAVITU'!
COME HANNO FATTO I NUOVI SCHIAVI DI ROSARNO
COLLETTIVO IMMIGRATI AUTO-ORGANIZZATI TORINO
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